Il 31 gennaio è uscito su Netflix il documentario; Pamela, A Love Story, un film autobiografico pubblicato da Pamela Anderson che tratta alcuni eventi chiave della sua vita e carriera.
Oltre a discutere della sua carriera, il film includerà anche Anderson che parla in modo approfondito del famoso sex tape (videocassetta) rubato nel 1995, della sua famiglia e delle sue relazioni.
Nel 1995, l’ex star di Baywatch e il suo allor marito Tommy Lee vivevano nella loro lussuosa villa in stile spagnolo di tre piani a Cancún, Messico, con un garage nel seminterrato destinato a studio di registrazione. Li avvenne il furto della videocassetta che riprendeva la coppia in quella che sembrava una vacanza amorosa con tanto di momenti di intimità sessuale. Insomma una registrazione intima e assolutamente riservata.
A rubare la videocassetta fu l’ex elettricista mosso dallo spirito di vendetta in seguito ad un episodio spiacevole avvenuto nella villa. (Tommy lo ritenne un elettricista incompetente e lo cacciò di casa con modi bruschi durante un intervento di manutenzione). Quella videocassetta aveva un valore inestimabile e il prezzo per entrarne in possesso avrebbe fruttato guadagni inimmaginabili. Ma a che prezzo? Quello di azzerare totalmente (aggiungiamo volontariamente il totalmente) la dignità morale di una persona.
Non possiamo certo dire che Pamela rappresentasse il modello di integrità femminile da seguire per le ragazze di qualsiasi età, anzi le sue pin up, calendari, shots e film mettevano in primo piano il suo corpo piuttosto che il suo talento cinematografico e non sembrava che questo le dispiacesse. Ma ciò non significa che ci si può permettere di divulgare delle video registrazioni private senza l’apposito consenso.
Questo furto è stato ampiamente discusso negli anni successivi, con Anderson che ha ripetutamente criticato il modo in cui è stata trattata dai media a seguito della fuga di notizie. In una nuova intervista, l’attrice ha trasmesso chiaramente la mole dell’impatto mentale ed emotivo che ha avuto questa violazione della sua privacy. Questo evento l’ha proiettata indietro negli anni quando fu stuprata all’età di 12 anni, costretta a rivivere un ennesima violazione della privacy, e in questo caso del suo corpo.
Nota: gli effetti traumatici di un mal trattamento o di un abuso possono essere permanenti e i danni inflitti da queste gesta inspiegabili e perseguibili penalmente possono essere incalcolabili.
Fonte: https://www.independent.co.uk/life-style/women/pamela-anderson-sex-tape-leak-rape-b2266568.html