RAGAZZA MORTA DOPO ASTRAZENECA

FACCIAMO CHIAREZZA sulla vicenda confusa della ragazza Camilla Canepa, studentessa di 18 anni morta il 10 giugno per trombosi cerebrale avvenuta dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca effettuato durante un open day il 25 maggio a Sestri Levante. Perché dopo quasi un anno si parla ancora della ragazza di genova morta dopo AstraZeneca?

I giornali hanno dato il via alla brutta notizia con titoli allarmanti, come se il vaccino AstraZeneca fosse un killer spietato, inoculato per stroncare vite. Ma si sa, i titoli del giornale sono scritti per attirare lettori. Prima la docente Francesca Tuscano di 32 anni, poi 3 anziani tra i 70 e gli 80 ed in fine la ragazza Camilla Canepa. Insomma se ci affidassimo solo ai giornali, passerebbe la voglia di vaccinarsi anche contro gli orecchioni. Di fatto il presidente della Liguria Giovanni Toti invita tutti a “non fare sciacallaggio” sulla morte della 18enne ligure Camilla Canepa. Ancora: “È il momento della responsabilità e della chiarezza: a medici e scienziati spetta stabilire l’eventuale nesso tra vaccino, altri farmaci assunti e tutte le circostanze che hanno portato a questo tragico evento“.

Parliamo quindi della povera ragazza morta dopo AstraZeneca per scongiurare quelle che possono essere le accuse contro il potere killer dei vaccini e mettere nero su bianco quello che è accaduto. Ci sono alcuni aspetti che ci fanno riflettere e che danno chiarezza sul motivo del decesso (tutt’oggi sotto indagine).

Caso 1. La ragazza Camilla Canepa, soffriva di una malattia autoimmune, piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale che non sembra essere stata dichiarata nel momento dell’accettazione, prima della somministrazione del vaccino. C’è chi dice che potrebbe essere una causa delle complicazioni e chi invece dice che è molto difficile che ci sia una relazione tra la malattia di Camilla e il vaccino.

Paolo Corradini, presidente della Società Italiana di Ematologia, afferma che la piastrinopenia autoimmune da cui era colpita la ragazza e la reazione che si ipotizza possa scatenare in rarissimi casi il vaccino hanno due meccanismi diversi, in cui gli anticorpi si scatenano contro obiettivi differenti, e in questa fase non è possibile dire se ci sono correlazioni. La malattia autoimmune di per sè, almeno per quello che se ne sa finora, non costituisce una controindicazione per il vaccino.

Caso 2. La raccomandazione dell’Ema per usare AstraZeneca palesa la sua somministrazione solo su persone di una certa età, ed è stata pubblicata proprio perché le reazioni avverse gravi sono state viste in maggioranza nei giovani, una raccomandazione come questa andrebbe seguita. Per essere più chiari, l’Ema raccomanda di fare i vaccini adenovirus solo sopra i 60 anni, ma Camilla Canepa ne aveva 18. Questo non giustifica la morte precoce al 100% ma sicuramente aumenta le probabilità di incontrare il tragico rischio. Buone intenzioni con mezzi non consoni.

Sulla base di queste informazioni i carabinieri del Nas di Genova hanno acquisito cartelle cliniche e tutta la documentazione medica relativa a Camilla Canepa. Da quello che si può leggere nei documenti emergono sospetti su procedure sbagliate, ma nella cartella clinica di Camilla non c’è traccia dell’iniezione. Quindi diviene possibile anche l’accusa di omissione d’atti d’ufficio.

La ragazza è deceduta per trombosi cerebrale molto probabilmente a motivo del vaccino, non per la sua natura killer ma per un errata somministrazione, infatti la procura di Genova ha cambiato il reato con cui era stato aperto il fascicolo che è passato da “atti relativi”, a omicidio colposo a carico di ignoti. I genitori di Camilla hanno approvato l’espianto degli organi “Un gesto ammirevole, un grande gesto d’amore”, ha detto il direttore generale del San Marino Giuffrida commentando la loro triste decisione.

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