SMALTI “FREE”: NIENTE INGREDIENTI TOSSICI PER IL TUO NAIL POLISH

SMALTI 3-16 FREE: COSA SIGNIFICA, LE DIFFERENZE E I BRAND PRINCIPALI

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Noi consumatrici siamo sempre più attente a scegliere prodotti sicuri e certificati, soprattutto durante la gestazione, e ci informiamo sugli ingredienti contenuti nei prodotti cosmetici che acquistiamo controllando gli INCI dei vari prodotti, guardando le certificazioni riportate sulle confezioni e affidandoci anche a delle App che attribuiscono bollini colorati ai vari ingredienti.
I nostri cosmetici devono essere formulati nel pieno rispetto delle normative e rispondere alle esigenze sempre più green del mercato, e tutto questo vale anche per gli smalti per le unghie, elemento fondamentale per la bellezza di una donna, anche in gravidanza.
Negli ultimi anni le aziende produttrici di nail polish hanno adottato delle norme e delle strategie mirando ad includere nei propri prodotti ingredienti che risultino non nocivi per la persona, per gli animali e per l’ambiente.
Per misurare la bontà di uno smalto il mercato ragiona in “free” e valuta quante sono le sostanze nocive che non sono contenute nella formula del prodotto, anche se di norma nessun cosmetico dovrebbe contenere ingredienti vietati dalla legge perchè tossici o genotossici.

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Gli smalti free si uniscono alla filosofia diffusa nel marketing e fra i consumatori, che vanno eliminati tutti gli “agenti chimici” tossici per l’uomo e nocivi per l’ambiante dalle liste di ingredienti.
Quando sentiamo parlare di smalti free, quindi, ci troviamo di fronte a prodotti che vogliono presentarsi come virtuosi, con formule “senza”, che non danneggiano le unghie dei consumatori.
Alcuni nail polish si definiscono smalti vegani, considerandosi tali perchè hanno una formulazione 100% naturale e sono “cruelty free”, cioè non testati sugli animali, hanno anche un pennellino composto esclusivamente da setole sintetiche e non animali.
Già da diversi anni, studi internazionali hanno evidenziato alcuni ingredienti che possono avere effetti negativi sulla salute e che non devono più essere contenuti negli smalti: stiamo parlando proprio di Formaldeide, Toluene e DBP.
Queste tre sostanze sono normalmente incluse negli smalti perché capaci di preservarne più a lungo durata, colore e lucentezza ma poco salutari per il nostro organismo.

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Gli smalti che non contengono questi 3 ingredienti tossici vengono definiti “3 free”.
Di cosa parliamo?

  • Formaldeide: conosciuta anche con il nome di formalina, nella cosmesi è un ingrediente per smalti, shampoo, creme, igienizzanti, detergenti per la casa, lucidanti, ma anche per alimenti, carta, plastica, fertilizzanti, mobili e tanto altro.
    Il suo uso è consentito in piccole quantità (ha funzione preservativa e sterilizzante) ma è inserita nella lista mondiale delle sostanze più pericolose e tossiche per l’uomo: l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha stabilito che ci sono sufficienti prove della responsabilità della formaldeide nell’insorgenza del cancro nasofaringeo negli umani, e prove consistenti ma non sufficienti di un suo collegamento con la leucemia.
    Potente battericida, fungicida, disinfettante ed indurente dall’utilizzo versatile, è anche una sostanza irritante, in grado di causare allergie da contatto e irritazioni, ecco perchè le percentuali massime di formaldeide ammesse come conservante sono 0,1% nei prodotti per il cavo orale “da non usare negli aerosol” e 0,2% per altri prodotti.
  • Toluene: è una sostanza liquida, volatile e incolore; è considerato un inquinante delle acque.
    E’ un solvente derivato dal petrolio e svolge la funzione di rendere soffice lo smalto e controllarne l’evaporazione (di fatto ne favorisce la buona stesura e la rapida asciugatura).
    Può essere utilizzato come solvente per sciogliere resine, vernici e coloranti.
    Il toluene danneggia i nervi, i reni e probabilmente anche il fegato; i suoi vapori hanno un effetto narcotico e sono irritanti per gli occhi, se inalato si possono riscontare sintomi di stanchezza, nausea, confusione, disturbi alla coordinazione dei movimenti e può portare alla perdita di coscienza ed è stato collegato, anche se manca ancora la conferma, a danni al feto per le donne in gravidanza.
  • DBP, Dibutyl Phthalate: è una sostanza in grado di incrementare la flessibilità e fluidità degli smalti ma il suo uso è proibito dalla Direttiva sui Prodotti Cosmetici Francesi perché ne sono stati più volte evidenziati i suoi effetti negativi sull’apparato endocrino e sul sistema riproduttivo nonché il fatto che sia potenziale causa di difetti di nascita per le donne in gravidanza.
    È stata condotta una valutazione del rischio dell’UE sul DBP e il risultato finale è stato ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
    Ai sensi della direttiva dell’Unione europea 2011/65/ UE revisione 2015/863, il DBP è limitato a una concentrazione massima di 1000 ppm in qualsiasi materiale omogeneo.
    L’uso di questa sostanza nei cosmetici, compresi gli smalti per unghie, era stato vietato nell’Unione europea già dalla direttiva 76/768 / CEE del 1976, aggiornato attualmente dal Regolamento (CE) n. 1223/2009 sui prodotti cosmetici.
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Queste sono le 3 sostanze tossiche principali, ma non sono le sole: ce ne sono altre due che non dovrebbero essere utilizzate negli smalti, da qui deriva la dicitura Smalti 4 Free, quelli privi del “Toxic Trio” e di una tra canfora e TSFR (resina di formaldeide) e smalti“5 Free”, anche conosciuti come Big Five.
Gli “smalti 5 free” sono tutti quei nail polish totalmente privi di Formaldeide, Resina di Formaldeide, Canfora, Toluene e DBP.
L’assenza di questi 5 ingredienti li rende ADATTI AD UN UTILIZZO ANCHE DURANTE LA GRAVIDANZA.
Gli Smalti 6 Free sono quelli privi del “Toxic Trio” e di canfora, TSFR e xylene, mentre gli Smalti 7 Free sono quelli privi del “Toxic Trio” e di canfora, TSFR, xylene e parabeni.
Studi clinici hanno dimostrato come un uso costante di questi ingredienti possa essere dannoso per la salute; è bene preferire quindi quei brand che adottano queste norme.

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Che cosa sono queste altre sostanze?

  • Resina di formaldeide: è un polimero derivata dalla formaldeide, usato per la preparazione di smalti per unghie, al fine di migliorarne l’adesione, la durezza e la durata.
    Può provocare delle allergie, sotto forma di dermatiti.
  • Canfora: sostanza cerosa dal forte odore, può essere di colore bianco o trasparente ed è di origine vegetale, ma può essere prodotta anche in maniera sintetica dall’olio di trementina.
    Oltre che nella cosmesi, può essere impiegata in cucina o in medicina per la tosse e il raffreddore, è in grado di esercitare una blanda azione analgesica, e viene utilizzata per uso esterno nel trattamento di reumatismi o dolori muscolari e articolari.
    È considerata potenzialmente pericolosa e nociva, soprattutto per bambini e anziani, sia nella versione vegetale che sintetica se assunta in quantità superiori a quelle consigliate per periodi di tempo prolungati. 
    Anche l’inalazione può rivelarsi dannosa ma solo in quantità ingenti mentre, se ingerita, può provocare sintomi come convulsioni, nausea e vertigini.
    Il suo utilizzo non è vietato ma, nel 1980il Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha posto un limite all’11% di canfora nei prodotti perchè velenosa per la fauna.
  • Xylene: è un solvente, spesso usato in sostituzione del toluene ma anch’esso potenzialmente pericoloso.
    L’esposizione ad elevate dosi provoca danni al cervello, alla pelle, alle mucose e agli organi; infatti è irritante per pelle, occhi e tratto respiratorio, inoltre in gravidanza può provocare aborti.
  • Parabeni: sono i conservanti più comuni nell’industria cosmetica ma anche interferenti endocrini.

Oggi si è sempre più attenti a tutti gli ingredienti che possono avere qualche effetto negativo sulla salute o sull’ambiente, orientando la scelta verso i prodotti più “green”, cioè più naturali possibile, con una bassissima percentuale di prodotti chimici.
Da qui sono nati gli Smalti 8 Free (quelli privi delle sostaze sopracitate e di colofonia), poi gli Smalti 9 Free (privi anche di ethiltosylamide) e gli Smalti 10 Free che, oltre agli ingredienti nominati precedentemente, non contengono Glutine, Trifenilfosfato (TPHP), Ethyl Tosylamide, Idrochinone Menometil (MEHQ).
Alcune di queste sostanze, in base alla normativa europea, possono essere presenti entro determinati limiti perciò è molto importante conoscere i contenuti e le percentuali nel prodotto che si acquista.
Ma non è tutto! Oggi si parla anche di Smalti 13 Free, chiamati anche vegan friendly
I cosmetici vegan sono quelli che non contengono alcun ingrediente di origine animale (ad esempio miele, cera d’api, lanolina, collagene, albume, gelatina) inclusi i materiali dei pennelli, le cui setole devono essere sintetiche e non provenienti dagli animali, come per es. gli smalti Art 2C.

Troverai anche gli Smalti Cruelty Free, quelli cioè sviluppati senza che sia stato eseguito alcun test sugli animali.
Puoi scegliere i prodotti più sicuri consultando il database dell’organizzazione non profit Environmental Working Group (EWG): a ogni prodotto è assegnato un colore in base alla pericolosità, verde, giallo, rosso.
Nell’archivio ci sono tremila smalti, circa la metà contengono il TPHP con concentrazioni tra lo 0,5 e l’1%. 
L’elenco delle banche dati di sostanze chimiche pericolose sono disponibili sul portale dell’ECHA e sul portale REACH del governo Italiano.
Per ulteriori info consultare il Regolamento Europeo sui prodotti cosmetici.
Gli smalti non tossici e vegani non sono una novità, è dal 2015 che sempre più aziende si impegnano a perfezionare gli INCI dei propri smalti, eliminando il più possibile ogni ingrediente nocivo e andando verso la produzione di cosmetici più ecologici e salutari.
Scegliere prodotti con una formula più sana per noi, per gli animali e l’ambiente è un piccolo gesto che vale la pena provare, ma come possiamo essere certe che i prodotti acquistati siano davvero come ci vengono presentati?
Per un maggior approfondimento riguardo il mondo della cosmesi e di tutto quello che c’è da sapere ti consigliamo consultare i libri di Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, La scienza nascosta dei cosmetici e Il trucco c’è e si vede: Inganni e bugie sui cosmetici. E i consigli per difendersi.

SMALTI FREE FORMULA: LE MARCHE PIU’ CONOSCIUTE

Ora che ti abbiamo brevemente spiegato le sostanze che non devono essere presenti sia negli smalti classici che nei semipermanenti, potrai essere più attenta a selezionare i prodotti più sicuri e adatti alle tue esigenze, ma soprattutto che possano essere utilizzati anche in gravidanza.
Sono molti i brand che hanno deciso di smettere di produrre utilizzando questi principali 5 prodotti tossici, e non solo.
Per potere fare degli acquisti consapevoli abbiamo riportato dal web un elenco dei principali Brand più conosciuti che proclamano prodotti free:

  • Dior, Color Club, Essie, Pronalis, Pupa e Chanel creano invece smalti 4 free, che contengono Toluene e Formaldeide nelle quantità previste dalle regolamentazioni europee.
  • Zoya Colors, produce smalti non tossici, vegani e non testati sugli animali.
  • Faby Line (brand made in Italy) e Kiko con i suoi Power Pro Nail Lacquer, creano smalti 5 free.
  • Avril, formula 7 free con il 75% di ingredienti naturali, sono smalti vegan. 
  • Benecos, gli smalti 8 Free con fino al 90% su ingredienti di origine naturale. 
  • Butter London e Vive la Vida sono smalti 8 free.
  • Manucurist, 9 free, vegan & cruelty free. La linea “Green” è composta da smalti composti fino all’84% da ingredienti di origine naturale, come patata, mais, manioca e cotone. Per queste caratteristiche possono essere utilizzati serenamente anche in gravidanza
  • 100% Pure, Couleur Caramel e Bellepok sono smalti 10 free e cruelty-free.
  • Zao Make Up sono smalti 10 free, sempre più rispettosi dell’ambiente e della pelle, hanno formule che contengono dal 74 % all’ 84% di ingredienti di origine vegetale (derivati dalle patate, dal mais, dal grano e dalla manioca), inoltre sono arricchite da rizoma di bambù (che fortifica le unghie).
  • NATorigin sono smalti 10 free, con fino all’83% di ingredienti di origine naturale; sono privi di ingredienti di origine animale e di lunga durata; ipoallergenici ed approvati da Allergy UK.
  • Orly presenta diversi smalti da 9 a 13 free.
  • Adesse New York sono smalti 12 Free (senza Formaldehyde, Formaldehyde Resin, Toluene, Dibutyl Phthalate (DPB), Camphor, Triclosan, Sulfates, Xylene, Phosphates, Parabens, GMO’s and Triphenyl Phosphate TPHP), si definiscono “Organic Infused Liquid Chrome Nail Lacquer” grazie alla loro formulazione che comprende un blend di estratto biologico di bambù ed olio di argan.
    Sono certificati cruelty free da PETA e Leaping Bunny, vegan, di lunga durata e resistenti alle sfaldature.
  • Nailberry L’Oxygene sono smalti 12 free,  certificati Halal, vegan e senza glutine. 
  • Miss Nella, Namaki, Suncoat Girl, Snails, Lallabee e Nailmatic sono smalti all’acqua per bambine, le loro diverse formulazioni possono arrivare fino al 12 free.
  • RobyNails produce smalti 10 Free, ma anche smalti e smalti semipermanenti 13 Free e Cruelty Free.
  • Linea Lakur della Londontown, crea smalti a base botanica, arricchiti cioè di un complesso botanico in grado di rivitalizzare, rinforzare e riparare le unghie a favore di una manicure impeccabile e di lunga durata, che posson o essere utilizzati in gravidanza, addirittura 16-free formula, vegani e cruelty-free ( Riferisce di essere senza formaldeide, toluene, DBP, resina di formaldeide, canfora, xilene, tosilamide di etile, acetone, TPHP, bisfenolo A, nonifenolo etossilato, solfati, fragranze aggiunte, parabeni, MEHQ/HQ, metilisotiazolinone, glutine, ingredienti di derivazione animale).

Foto di Ernesto Rodriguez da Pixabay